I miracoli di Santa Rita da Cascia

Santa Rita da Cascia, la patrona della cause impossibili ed esempio di vita per tutti i cristiani nel mondo

Santa Rita da Cascia non ha bisogno di grandi presentazioni, essendo famosa non solo per la sua santità ma anche per i miracoli numerosissimi che ha compiuto e per la vita molto dura che ha affrontato, sia come laica, sia come suora. Il suo esempio di vita cristiana è una guida per tutti i credenti che spesso chiedono la sua intercessione.

Santa Rita, protagonista del cristianesimo umbro del XV secolo

Rita è il diminutivo di Margherita Lotti, nasce nel 1371 o 1381 a Roccaporena, frazione a 5 chilometri da Cascia. la data di nascita è controversa, quanto quella di morte, ma è figlia di Antonio Lotti e Amata Ferri.

I genitori svolgono il ruolo ufficiale di “pacieri” per conto del libero comune di Cascia che li incarica di dirimere le dispute, per evitare che degenerino in stragi tra le famiglie contendenti.

Nel 1397, Rita sposa Paolo di Ferdinando di Mancino che, a dispetto di alcune ricostruzioni storiche, non è violento nei suoi confronti, ma un ghibellino sconfitto e deluso a cui Rita offre una prospettiva di vita più cristiana. Il marito è assassinato nel 1406 e anche i due figli muoiono tragicamente.

La scelta monastica

Rita è duramente provata dai lutti e si rifugia nelle preghiera  e meditazione, maturando la scelta vocazionale di ritirarsi in convento. Ha circa 36 anni e, dopo mille difficoltà, invoca i suoi tre santi protettori: Sant’Agostino, San Nicola da Tolentino, patrono dei defunti, e San Giovanni Battista, ottenendone l’intercessione. La sua richiesta è finalmente accolta nel monastero di Santa Maria Maddalena dove vivrà per il resto della vita come monaca agostiniana.

Le rose di Santa Rita

Rita conduce una vita ascetica e di santità, soffrendo molto per la sua salute, in unione mistica con Cristo, da cui riceve in visione una spina che le trafigge la fronte, diventando quindi corredentrice per la salvezza degli uomini e compie tanti di quei miracoli da essere definita la patrona delle cause impossibili.

Già in vita ottiene molte grazie, ma un miracolo molto famoso è quello testimoniato dalla cugina, quando Rita è alla fine della sua vita. Costretta a letto, chiede infatti alla parente due fichi e una rosa dall’orto della casa paterna. La cugina pensa che stia delirando perché in pieno inverno è una richiesta impossibile da esaudire. Tuttavia, tornando a casa, trova proprio i fichi e la rosa in mezzo alla neve.

Le rose sono, da allora, il simbolo ritiano per eccellenza è hanno un profondo significato mistico: proprio come la rosa, Rita ha saputo far fiorire spiritualmente la sua vita, nonostante tutte le spine, cioè i dolori che l’hanno colpita. Ha donato il profumo di Cristo e sciolto il gelido inverno di molti cuori, avviandoli alla conversione, che è il miracolo più importante sotto il profilo teologico.

I miracoli post mortem

Secondo la sua biografia, dopo la morte, causata dalla tubercolosi nel 1447 o 1457, la sua fama di santità diventa universalmente riconosciuta, in particolare attraverso tre miracoli di Santa Rita da Cascia che sfidano le normali leggi di natura:

  • Il profumo celestiale che emana dai resti mortali di Rita e che non ha spiegazione scientifica
  • Il miracolo di Elisabetta Bergamini, una bambina gravemente malata di vaiolo e avviata a una cecità irreversibile. Portata al monastero agostiniano di Cascia, Elisabetta si è trattenuta per quattro mesi, sempre indossando un abito votivo in onore di Rita e pregando. Al termine di questo periodo, ha riacquistato la vista perfettamente e in modo inspiegabile per la scienza
  • Cosma Pellegrini, vicino alla morte nel 1887, a causa di una gastroenterite catarrale ed emorroidale che risultava all’epoca incurabile, aveva appena ricevuto il consiglio dei medici di ricevere l’estrema unzione. Sdraiato a letto, in attesa dell’inevitabile, ha visto Rita da Cascia che lo salutava e, immediatamente, sono tornate forza e appetito, la malattia era stata sconfitta e, a 70 anni, aveva l’energia per fare lavori pesanti come un giovane.

Ulteriori testimonianze di guarigione

I miracoli attribuiti a Santa Rita sono innumerevoli ed è difficile catalogarli tutti, ma alcuni sono molto significativi e confermano in modo esauriente la fama di santità di Rita come patrona delle cause impossibili ed estrema speranza di aiuto nei momenti più gravi della vita:

Nel 1944, in piena seconda guerra mondiale, Giorgio, un bambino di appena 9 mesi era ammalato di enterite ma non si trovavano i farmaci per curarla. Molti piccoli erano morti nello stesso periodo a causa della malattia e la mamma disperata, ma devotissima a Santa Rita, lo aveva affidato alla sua intercessione. In sogno, ha visto il piccolo che stava affogando. Un cagnolino bianco lo aveva preso per il collo e portato a riva dove Rita era pronta ad accoglierlo. Da quel momento, e senza terapie, Giorgio si è avviato a completa guarigione.

Un’anziana donna, affetta da artrosi e calcificazioni ossee, non si reggeva più in piedi e cadeva in continuazione. Nel 2010, i chirurghi puntavano su un intervento, ma non esente da seri rischi. La donna ha invocato Santa Rita chiedendo, se possibile, di evitare l’intervento. In sogno la santa l’ha invitata a camminare con le sue gambe perché era guarita. Svegliatasi era saltata giù dal letto, saltellando e correndo come una bambina.

Un ragazzo di 24 anni, affetto da tumore spinale, doveva affrontare una rischiosa operazione. Alcuni devoti di santa Rita hanno invocato la sua intercessione perché il caso era di difficilissima soluzione. Miracolosamente, il tumore è regredito spontaneamente senza bisogno di operazione.

La canonizzazione di Santa Rita e la devozione mondiale

Rita ha affrontato dopo la morte un percorso lungo e complesso per il riconoscimento delle sue virtù in grado eroico. Il culto di venerazione si è diffuso molto rapidamente tra i fedeli, ma il processo di beatificazione è iniziato solo due secoli dopo, nel 1626, sotto il pontificato di Urbano VIII che, da vescovo di Spoleto, conosceva bene la storia di Rita.

Interrotto e ripreso più volte, il percorso si è completato con il decreto delle virtù eroiche del 1896, in seguito a famosi miracoli certificati, come quello di Cosma Pellegrini del 1887. Il 24 maggio 1900, Leone XIII, il papa della Rerum Novarum, ha proclamato Santa Margherita (Rita) da Cascia.

Il culto a Santa Rita non è solo italiano, ma diventa presto mondiale e le chiese con gruppi di devoti sono presenti dal Congo al Brasile, passando per Libano, Siria e Canada. In Europa, spiccano chiese e cappelle con dediche alla santa umbra in Polonia, Regno Unito, Romania, Spagna e Svizzera.

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