La Sophia (sapienza) di Gesù

La Sophia di Gesù, storia e contenuto di questo testo gnostico

La Sophia è un termine greco che indica la sapienza di Gesù e, in realtà, non si tratta di uno studio teologico canonico della Chiesa cattolica. Al contrario, è un vangelo gnostico in lingua copta conosciuto dagli studiosi come “Sapienza di Gesù Cristo” o “Sophia di Gesù Cristo“.

La storia della Sophia

Il testo risale al periodo compreso tra I e III secolo d.C. e ricalca l’impostazione tipica dello gnosticismo che si basa su segreti svelati da Dio esclusivamente agli iniziati perché meritevoli di elevarsi spiritualmente rispetto al resto dei fedeli. In questo modo, gli gnostici rifiutano il principio di salvezza universale che Cristo redentore offre a tutta l’umanità, secondo l’impostazione canonica delle Chiesa cattolica.

L’opera è sparita per secoli, ma una copia è stata scoperta nel 1945 tra i Codici di Naq Hammadi, la località egiziana che ha restituito un insieme di 13 testi su papiro, sia pagani, sia cristiano gnostici.

La Sophia narra che Gesù istruisce gli apostoli sulle verità celesti prima della sua ascensione, ma non ci sono riferimenti specifici alla vita del Redentore, mentre la descrizione si differenzia totalmente da quella canonica dei vangeli.

La rivelazione gnostica di Gesù ai discepoli

Il testo descrive infatti che i dodici discepoli e sette donne hanno continuato a seguire Gesù, andando in Galilea sul monte “Divinazione e Gioia”. Si tratta quindi di un gruppo di iniziati che si distacca dalla realtà sottostante e il Messia appare per rivelare dei segreti solo a loro in quanto degni di conoscenza.

Gesù si proclama: “Il Grande salvatore” e definisce Dio colui che non ha nome perché chi ha nome è creazione di un altro. Di conseguenza, riemerge il concetto gnostico di un dio elevatissimo “incommensurabile e irreperibile“, per lo meno al di fuori della cerchia iniziatica.

Molto complessa anche la descrizione del Primo uomo (Adamo e occhio di luce) che il testo gnostico definisce “generante” e “autoperfezionata mente” nonché consorte della grande Sophia, madre dell’Universo.

In realtà, il testo non è di facile interpretazione, ci sono anche pagine mancanti e il generante sembra essere il Padre che rivela una “grande luce androgina” cioé il Figlio “Salvatore e generatore di tutte le cose” che passa dalla natura immortale a quella mortale. 

Eoni e Demiurgo

In pratica, Gesù è definito il primo “eone” creato dal Padre, nonché primo generato o Salvatore. Secondo la teoria gnostica, infatti, gli eoni sono esseri intermediari fra Dio e il mondo, che provengono dal primo per emanazione, ma sono tutti perfetti e buoni.

Non manca la netta ripartizione, tipica dello gnosticismo, tra il Demiurgo, una divinità limitata alla creazione del mondo materiale, dal quale si deve fuggire per abbracciare quello spirituale voluto dal vero Dio, associato all’anima e alla perfezione:

Chiunque, allora, conosce il Padre nella pura conoscenza partirà al Padre e riposerà nel Padre Non Generato. Ma chi conosce quello inesatto partirà per il difettoVengo dal Primo Che Fu Mandato, perché io possa rivelare a voi coLui che È sin dal principio a causa dell’arroganza dell’Arconte Generatore e i suoi angeli, dal momento che dicono di se stessi di essere dei…Vi ho dato autorità su tutte le cose come Figli della Luce, che possano calpestare il loro potere con i piedi“.

Dopo questa rivelazione, Gesù scompare, i discepoli cominciano a predicare gioiosamente il vangelo di Dio come incaricati di una missione di salvezza iniziatica e quindi non rivolta all’intera umanità come i vangeli canonici la concepiscono.

Il concetto cristiano di Sophia

L’interpretazione cristiana della Sophia, intesa come sapienza di Gesù, è infatti ben diversa da quella gnostica, perché rifiuta il principio iniziatico alla base della rivelazione messianica e sostiene sempre il principio di messaggio universale, senza distinzione di razza o cultura. Spetta poi ai singoli individui accettare la parola salvifica di Cristo e aderire o meno al progetto di salvezza.

Il cardinale e biblista Gianfranco Ravasi descrive la Sophia facendo riferimento alla chiesa di Santa Sofia, eretta da Giustiniano nel VI secolo d.C. Questo luogo di culto di Costantinopoli, trasformato ora in moschea,  era dedicato a Maria, Madre di Dio, e sede della Sapienza (Sophia appunto) perché in Lei è avvenuta l’incarnazione del Figlio di Dio come Redentore del genere umano.

Sophia nell’Antico e Nuovo testamento

In ogni caso, anche l’Antico Testamento raccoglie una serie di libri sapienziali di ispirazione divina che spaziano da Giobbe ai salmi, ai proverbi, fino al libro del Siracide e a quello detto appunto “Della Sapienza”.

Sophia però è una caratteristica anche dello Spirito Santo, terza persona della SS.Trinità e un attributo di Cristo stesso, depositario di sapienza infinita. Inoltre, tutti i cristiani che riconoscono l’importanza delle opere di Dio Padre attraverso Gesù sono definiti “sapienti“.

Altrettanto significativa è l’esaltazione della sapienza di Cristo da parte di San Paolo nella prima lettera ai Corinzi: “La vostra fede non sia fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio…su una sapienza che non è di questo mondo…ma parliamo della sapienza di Dio” (1Cor 2-4-7).

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