Sant’Alessandro I, sesto Papa della chiesa cattolica

La storia di Alessandro I, sesto Papa della Chiesa cattolica

Sant’Alessandro è il sesto Pontefice della Chiesa cattolica e ha svolto il suo pontificato per circa dieci anni tra il 105 e il 116 d.C. Le notizie che lo riguardano sono piuttosto frammentarie, ma si possono riscostruire alcuni passaggi chiave del suo pontificato.

Romano Pontefice al tempo di Traiano

Alessandro I diventa pontefice in un periodo cruciale nella storia romana, all’inizio del II secolo d.C. in cui spicca la personalità politica dell’imperatore Traiano (98-117 d.C.) come protagonista della massima espansione dell’impero, prima che il suo successore Adriano interrompesse il processo di nuove conquiste territoriali per dedicarsi al consolidamento dei confini esistenti.

Il pontificato di Alessandro I non è stato quindi dei più facili perché la chiesa cristiana nascente si stava gradualmente espandendo, conquistando nuovi adepti, ma doveva fare i conti con l’occhiuta vigilanza romana che mal tollerava chi non riconosceva  la sua visione religiosa politeista. Le persecuzioni erano quindi lo scotto che i primi cristiani hanno pagato a fasi alterne nei primi tre secoli di storia della Chiesa per poter diffondere la fede nel Vangelo. Secondo la tradizione giunta fino a noi anche Alessandro I è morto martire nel 116 d.C. durante l’ultimo anno di regno dell’imperatore Traiano.

Il periodo del pontificato di Alessandro I

Gli storici concordano che Alessandro I è il sesto Papa della Chiesa cattolica e il suo Pontificato risale al periodo tra il 105-106 e il 115-116 d.C. dopo che, per secoli, aveva avuto la quinta posizione, in ordine di successione dinastica dopo S. Pietro, ispirandosi agli studi svolti da Sant’Ireneo di Lione, vescovo e dottore della Chiesa, alla fine del II secolo d.C.

Secondo Eusebio di Cesarea, vescovo e scrittore, Alessandro I avrebbe regnato in un periodo diverso (108-119 d.C.), ma il Catalogo Liberiano conferma il periodo compreso tra 109 e 116, riducendolo a soli sette anni e due mesi di pontificato. Questa interpretazione è stata però contestata dal Liber Pontificalis, memoria ufficiale dei vescovi di Roma compilata a partire dal VI-VII secolo d.C. che precisa la durata in carica di Alessandro I come Papa per 10 anni e sette mesi, confermando la conclusione avvenuta proprio nel 116 d.C. 

In sostanza si conferma che il sesto pontefice ha esercitato il primato petrino durante il periodo imperiale di Traiano, sulla base della tradizione della Chiesa di Roma che risale alla fine del V secolo d.C. ed è stata usata come fonte documentaria dal Liber Pontificalis.

Il papato di Alessandro secondo la tradizione

Le informazioni storiche sui punti salienti del pontificato di Alessandro I sono frammentarie, considerando che la Chiesa cristiana era ancora agli albori. Tuttavia la tradizione gli attribuisce l’introduzione nel canone del Qui Pridie, cioè le parole commemorative dell’istituzione dell’Eucaristia

Si tramanda inoltre che abbia introdotto l’uso di benedire le case dei cristiani con acqua e sale per preservarle dall’azione demoniaca, invocando la protezione divina sui suoi abitanti da ogni pericolo spirituale e materiale e la formula in latino, risalente a una tradizione della Chiesa di Roma del V secolo, lo confermerebbe: “constituit aquam sparsionis cum sale benedici in habitaculis hominum (istituì l’aspersione di acqua col sale per benedire le abitazioni degli uomini).

La pozione delle autorità romane e i dubbi sul martirio di Alessandro I

La tradizione venera Alessandro I come Papa e martire che sarebbe stato decapitato sulla via Nomentana il 3 maggio 116 d.C. evitando la crocifissione come Gesù, in quanto era cittadino romano. Tuttavia gli storici hanno dubbi a questo riguardo e traggono spunto dal carteggio esistente tra Plinio il giovane, governatore di Bitinia e l’imperatore Traiano.

Nel 112 d.C.  proprio durante il pontificato di Alessandro I, Plinio ha scritto infatti una lettera all’imperatore riguardante denunce anonime contro i cristiani: “Coloro che negavano di essere cristiani, o di esserlo stati, ritenni di doverli rimettere in libertàtutti costoro venerarono la tua immagine e i simulacri degli dei, e imprecarono contro Cristo. Affermavano inoltre che tutta la loro colpa o errore consisteva nel riunirsi prima dell’alba e intonare a cori alterni un inno a Cristo come se fosse un dio, e giurare di non perpetrare delitti, a non commettere furti, frodi, adulteri, a mantenere la parola data e a restituire i depositi, qualora ne fossero richiesti. Poi, avevano l’abitudine di riunirsi nuovamente per prendere del cibo, ad ogni modo comune e innocente, cosa che cessarono di fare dopo il mio editto nel quale, secondo le tue disposizioni, avevo proibito l’esistenza di sodalizi…

La risposta di Traiano era stata chiara sulla procedura: “Non può essere stabilita una regola generale che abbia un carattere rigido. Non li si deve ricercare; qualora vengano denunciati e riconosciuti colpevoli, li si deve punire, ma in modo che colui che avrà negato di essere cristiano dimostrandolo con i fatti, cioè rivolgendo suppliche ai nostri dei, quantunque abbia suscitato sospetti in passato, sia perdonato per il suo ravvedimento. Quanto ai libelli anonimi messi in circolazione, non devono godere di considerazione in alcun processo; infatti è prassi di pessimo esempio, indegna dei nostri tempi.”

Alessandro I potrebbe essere morto martire

Tuttavia il carteggio spiega semplicemente come comportarsi davanti ai cristiani che, per paura, rinnegano la loro fede in Cristo e accettano di sacrificare agli dei. Non si può quindi escludere che Alessandro I, mantenendosi fedele alla sua missione come successore di Pietro abbia anche affrontato il martirio, perché Traiano pretendeva comunque totale sottomissione dei cristiani alla legge romana politeista, e basata anche sul culto dell’imperatore, che era in aperto contrasto con l’insegnamento di Cristo.

Il luogo di sepoltura di Alessandro I

I dubbi sul martirio di Papa Alessandro I deriverebbero tuttavia dalla scoperta archeologica del 1855 di un luogo di sepoltura semisotterraneo dei martiri cristiani Alessandro, Eventolo  e Teodolo.

Secondo Louis Duchesne, studioso della cristianità, Alessandro morto effettivamente martire non era il papa e la confusione tra i due personaggi risalirebbe alla compilazione del Liber Pontificalis, all’inizio del VI secolo d.C. dato che anche Sant’Ireneo di Lione non menziona Alessandro I tra i martiri. Al contrario,  alcuni archeologi ritengono che il martire in questione sia proprio Papa Alessandro I e quest’area funeraria segna il luogo del suo martirio come insegna l’antica tradizione ecclesiastica.

Canonizzazione e venerazione di Alessandro I

in ogni caso, il pontefice Giovanni Paolo II lo ha beatificato nel 1980 e canonizzato due anni dopo. Sono inoltre significativi gli attributi concessi ad Alessandro I che indicano la pienezza del suo ruolo sacerdotale e di pontefice nella storia della Chiesa delle origini:

  • Palma del martirio
  • Tiara papale
  • Bastone pastorale
  • Abiti clericali

Papa Alessandro I è venerato come santo patrono in numerosi comuni italiani. In particolare, Alessandria del Carretto in Sicilia, Barrafranca in Calabria, Corfinio e Mosciano Sant’Angelo in Abruzzo dove la sua festa liturgica è celebrata il 3 maggio, giorno della sua morte, nonostante la nuova edizione del Martirologio romano del 2006 non contenga più il suo nome per le discussioni storiche ancora esistenti sul suo effettivo martirio.

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