I Miracoli di Gesù

I Vangeli descrivono decine di miracoli operati da Gesù, ecco i più famosi divisi per tipo fino alla resurrezione finale

I Miracoli di Gesù sono riportati nei Vangeli dato che i tre anni di vita pubblica di Gesù si sono basati su due pilastri: la predicazione e la misericordia verso l’umanità attraverso quei segni prodigiosi che la Chiesa definisce proprio miracoli.

I Miracoli di Gesù come segni prodigiosi di riscatto

I miracoli che Gesù compie sono in effetti segni che indicano la volontà benefica di Dio, pronta a riscattare gli esseri umani da ogni forma di male materiale e spirituale, inoltre i prodigi del Messia sono subordinati alla fede di chi li riceve perché occorre credere in Lui.

Di conseguenza, il miracolo non è solo funzionale alla guarigione fisica e morale della persona, ma alimenta la Fede che è un requisito essenziale per essere in comunione di vita con Dio, seguirne gli insegnamenti e metterli in pratica in vista della salvezza eterna.

I miracoli sono ovviamente prodigi che destano meraviglia e stupore nei testimoni e sono compiuti da un essere che ha sembianze umane ma che, in realtà, è capace di operare grazie a poteri divini che trascendono i limiti terreni. Per questo motivo, i teologici definiscono i miracoli come eventi straordinari che contraddicono le normali leggi di natura perché sono operati da Dio.

I prodigi descritti nei Vangeli

I Vangeli descrivono dunque molti prodigi che hanno dimostrato la natura divina di Cristo e il suo amore verso gli uomini e gli studiosi hanno comparato i quattro Vangeli, riscontrando almeno quaranta diverse narrazioni di miracoli.

In alcuni casi, si tratta, in effetti dello stesso miracolo che un evangelista ha arricchito di dettagli e testimonianze ma, in ogni caso, si tratta di parecchie decine che però non rappresentano tutti i prodigi di Gesù che furono ancora più numerosi anche dopo la sua morte e la manifestazione ai discepoli che, in effetti, l’evangelista Giovanni ha confermato:

Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome” (Giovanni 20, 30-31).

Il miracolo di Gesù che segna l’inizio delle vita pubblica

Il prodigio più famoso che in effetti segna l’inizio della vita pubblica di Gesù avviene su richiesta di Maria Sua Madre che gli chiede d’intervenire alle nozze di Cana in Galilea, essendo finito il vino per i commensali:

“Tre giorni dopo, ci fu una festa nuziale in Cana di Galilea, e c’era la madre di Gesù. E Gesù pure fu invitato con i suoi discepoli alle nozze. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». Gesù le disse: «Che c’è fra me e te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta».

Sua madre disse ai servitori: «Fate tutto quel che vi dirà». C’erano là sei recipienti di pietra, del tipo adoperato per la purificazione dei Giudei, i quali contenevano ciascuno due o tre misure. Gesù disse loro: «Riempite d’acqua i recipienti». Ed essi li riempirono fino all’orlo. 

Poi disse loro: «Adesso attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. Quando il maestro di tavola ebbe assaggiato l’acqua che era diventata vino (egli non ne conosceva la provenienza, ma la sapevano bene i servitori che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Ognuno serve prima il vino buono; e quando si è bevuto abbondantemente, il meno buono; tu, invece, hai tenuto il vino buono fino ad ora». Gesù fece questo primo dei suoi segni miracolosi in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui” (Giovanni 2, 1-11).

E’ quindi evidente che lo scambio di battute con Maria indica che il Messia è ormai pronto per iniziare la sua vita pubblica, Sua Madre crede fermamente nel figlio ed è già in vita mediatrice di grazie tra Gesù e l’umanità, inoltre i segni prodigiosi permettono ai discepoli di accrescere la fede nel Salvatore.

I miracoli di guarigione di Gesù da febbre e lebbra

I Miracoli di guarigione sono i prodigi più numerosi che Gesù ha operato come segni per rafforzare l’effetto del suo insegnamento, basato sulle parabole dal linguaggio efficace e più semplice da comprendere.

Gesù guarisce sia con la forza delle sue parole, sia servendosi di elementi naturali come saliva e fango per indicare il potere divino di piegare anche la materia per guarire e rinnovare la fede, confermando la misericordia di Dio verso l’umanità.

I Vangeli sinottici di Matteo, Marco e Luca presentano molte somiglianze nella narrazione e disposizione degli episodi, se si leggono su tre colonne parallele, per avere subito uno sguardo d’insieme definito appunto sinossi.

Sono proprio i sinottici che descrivono l’intervento miracoloso di Gesù sulla suocera di Simon Pietro, il futuro primo Papa, nella sua casa di Cafarnao quando la libera istantaneamente dalla febbre che la tormentava.

Gesù guarisce molti lebbrosi e, in un caso ne miracola addirittura dieci e, a dire il vero, emerge che la riconoscenza non è una virtù di questo mondo, perché solo un samaritano gli si prostra ai piedi ringraziandolo e il commento del Messia è molto eloquente:

Nel recarsi a Gerusalemme, Gesù passava sui confini della Samaria e della Galilea. Come entrava in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, i quali si fermarono lontano da lui, e alzarono la voce, dicendo: «Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!» Vedutili, egli disse loro: «Andate a mostrarvi ai sacerdoti». E, mentre andavano, furono purificati. 

Uno di loro vedendo che era purificato, tornò indietro, glorificando Dio ad alta voce e si gettò ai piedi di Gesù con la faccia a terra, ringraziandolo. Or questo era un Samaritano. Gesù, rispondendo, disse: «I dieci non sono stati tutti purificati? Dove sono gli altri nove? Non si è trovato nessuno che sia tornato per dare gloria a Dio tranne questo straniero?» E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato» (Luca 17, 11-19).

Guarigioni da Emorragia e sordità

Quando Gesù si reca nella casa di Giairo incontra per strada una donna affetta da emorragie da ben 12 anni, che aveva evidentemente speso quello che aveva in cure fallimentari, e non chiede neppure di essere guarita, ma il miracolo avviene all’istante non appena gli tocca il mantello grazie alla potenza divina che si sprigiona dal Messia e che premia la Fede di chi crede in Lui:

Ed ecco una donna, malata di un flusso di sangue da dodici anni, avvicinatasi da dietro, gli toccò il lembo della veste, perché diceva fra sé: «Se riesco a toccare almeno la sua veste, sarò guarita». Gesù si voltò, la vide, e disse: «Coraggio, figliola; la tua fede ti ha guarita». Da quell’ora la donna fu guarita” (Matteo 9, 20-22).

Anche un sordomuto ottiene il miracolo, questa volta nel territorio della Decapoli, gruppo di dieci città fra le odierne Siria, Giordania e Israele, dato che Gesù usa saliva e fango per aprirgli orecchie e sciogliere la sua lingua:

Gesù partì di nuovo dalla regione di Tiro e, passando per Sidone, tornò verso il mare di Galilea attraversando il territorio della Decapoli. Condussero da lui un sordo che parlava a stento; e lo pregarono che gli imponesse le mani.

Egli lo condusse fuori dalla folla, in disparte, gli mise le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; poi, alzando gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: «Effatà!» che vuol dire: «Apriti!» E gli si aprirono gli orecchi; e subito gli si sciolse la lingua e parlava bene. Gesù ordinò loro di non parlarne a nessuno; ma più lo vietava loro e più lo divulgavano; ed erano pieni di stupore e dicevano: «Egli ha fatto ogni cosa bene; i sordi li fa udire, e i muti li fa parlare»” (Marco 7, 31-37).

Miracoli di guarigione da cecità, edemi e paralisi

Il Vangelo di Marco racconta il miracolo del mendicante cieco che conferma, ancora una volta, l’importanza della fede che Dio gradisce quando s’invoca il suo intervento di guarigione:

Poi giunsero a Gerico. E come Gesù usciva da Gerico con i suoi discepoli e con una gran folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco mendicante, sedeva presso la strada. Udito che chi passava era Gesù il Nazareno, si mise a gridare e a dire: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!» E molti lo sgridavano perché tacesse, ma quello gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!» Gesù, fermatosi, disse: «Chiamatelo!»

E chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio, alzati! Egli ti chiama». Allora il cieco, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. E Gesù, rivolgendosi a lui, gli disse: «Che cosa vuoi che ti faccia?» Il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io ricuperi la vista».  Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». In quell’istante egli ricuperò la vista e seguiva Gesù per la via” (Marco 10, 46-52).

Da ricordare, inoltre, la guarigione di un malato di edema nel giorno di Sabato, che era festività sacra per gli ebrei, e offre il pretesto a Gesù per una stoccata all’ipocrisia dei farisei, rigidi osservanti della legge che, tuttavia non esiterebbero a salvare un asino o un bue se, proprio di sabato, cadesse in un pozzo (Luca 14, 1-6).

Matteo e Marco citano inoltre la guarigione di un paralitico che è un esempio di come Gesù non curi solo le ferite del corpo ma anche quelle dell’anima, perdonando i peccati tra lo sconcerto dei presenti:

Gesù, entrato in una barca, passò all’altra riva e venne nella sua città. Ed ecco gli portarono un paralitico disteso sopra un letto. Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, coraggio, i tuoi peccati ti sono perdonati». Ed ecco alcuni scribi pensarono dentro di sé: «Costui bestemmia».

Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nei vostri cuori? Infatti, che cos’è più facile, dire: “I tuoi peccati ti sono perdonati” o dire: “Àlzati e cammina”? Ma, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, alzati», disse allora al paralitico, «prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e se ne andò a casa sua. Visto ciò, la folla fu presa da timore e glorificò Dio, che aveva dato tale autorità agli uomini” (Matteo 9, 1-8).

Gli esorcismi di Gesù

I Vangeli sinottici narrano, a dire il vero, vari episodi in cui Gesù scaccia i demoni dalle persone con una semplice parola e gli spiriti immondi gli ubbidiscono. Tra questi spicca l’episodio dell’indemoniato di Geraseni, scambiato per folle e che viveva nelle caverne ma posseduto, in realtà da un’intera legione di demoni

Inoltre, la liberazione dalla possessione diabolica di due ciechi e un muto scatena la solita reazione indignata dei farisei, pronti ad accusare Gesù stesso di essere al servizio di Beelzebub (Matteo 9, 32-34):

Approdarono nel paese dei Gerasèni, che sta di fronte alla Galilea. Quando egli fu sceso a terra, gli venne incontro un uomo della città: era posseduto da demòni e da molto tempo non indossava vestiti, non abitava in una casa, ma stava fra le tombe. Appena vide Gesù, lanciò un grido, si inginocchiò davanti a lui e disse a gran voce: «Che c’è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi».

Gesù, infatti, aveva comandato allo spirito immondo di uscire da quell’uomo, di cui si era impadronito da molto tempo; e, anche quando lo legavano con catene e lo custodivano in ceppi, spezzava i legami, e veniva trascinato via dal demonio nei deserti. Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Legione»; perché molti demòni erano entrati in lui.  Ed essi lo pregavano che non comandasse loro di andare nell’abisso. C’era là un branco numeroso di porci che pascolava sul monte; e i demòni lo pregarono di permetter loro di entrare in quelli.

Ed egli lo permise.  I demòni, usciti da quell’uomo, entrarono nei porci; e quel branco si gettò a precipizio giù nel lago e affogò…L’uomo dal quale erano usciti i demòni, lo pregava di poter restare con lui, ma Gesù lo rimandò, dicendo: «Torna a casa tua, e racconta le grandi cose che Dio ha fatte per te». Ed egli se ne andò per tutta la città, proclamando tutto quello che Gesù aveva fatto per lui (Luca 8, 26-39).

I miracoli di Gesù sulla natura

Gesù, vero Dio e vero uomo, esercita ogni potere sulla natura e lo dimostra in varie situazioni a partire dalla tramutazione di acqua in vino alle nozze di Cana, nell’episodio della tempesta sedata sul mar di Galilea (lago nel nord di Israele) descritto nei sinottici (Matteo 8, 23-27; Marco 4, 35-41; Luca 8, 22-25) e durante la camminata sulle acque in cui Pietro cerca di imitarlo per poi impaurirsi, affondare lentamente e implorare l’aiuto di Gesù che lo rimprovera: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?” (Matteo 14, 22-33).

Uno dei miracoli più noti in cui rifulge la potenza del Messia è la moltiplicazione dei pani e dei pesci di fronte alla folla stanca e affamata che lo seguiva da ore, inducendolo ad avere misericordia e a intervenire per sfamarla:

Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca verso un luogo deserto, in disparte; le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città. Gesù, smontato dalla barca, vide una gran folla; ne ebbe compassione e ne guarì gli ammalati. Facendosi sera, i suoi discepoli si avvicinarono a lui e gli dissero: «Il luogo è deserto e l’ora è già passata; lascia dunque andare la folla nei villaggi a comprarsi da mangiare».

Ma Gesù disse loro: «Non hanno bisogno di andarsene; date loro voi da mangiare!» Essi gli risposero: «Non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci». Egli disse: «Portatemeli qua». Dopo aver ordinato alla folla di accomodarsi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi verso il cielo, rese grazie; poi, spezzati i pani, li diede ai discepoli e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono e furono sazi; e si portarono via, dei pezzi avanzati, dodici ceste piene. E quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, oltre alle donne e ai bambini” (Matteo 14, 13-21).

La risurrezione dei defunti

Risuscitare i morti è un grande miracolo che, per la teologia, è secondo solo alla conversione perché oltre alla salvezza del corpo consente la rinascita dell’anima e non è un caso che Gesù abbia cambiato radicalmente la vita di molte persone tra le quali l’adultera, scampata alla lapidazione per merito Suo: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra” (Giovanni 8, 3) e poi avviata alla conversione: “Neppure io ti condanno; và e non peccare più” (Giovanni 8, 11).

Sono tuttavia numerose le risurrezioni operate di Gesù e tra le più note ricordiamo la risurrezione del figlio del capo di una sinagoga Giairo (Marco 5, 21-43), e il figlio della vedova di Nain (Luca 7, 11-17).

Il miracolo di Lazzaro

In effetti, il più conosciuto è la resurrezione dell’amico Lazzaro che era da quattro giorni nel sepolcro, dopo che Gesù stesso aveva pianto umane lacrime quando aveva visto il luogo di sepoltura:

C’era un ammalato, un certo Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta sua sorella. Maria era quella che unse il Signore di olio profumato e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; Lazzaro, suo fratello, era malato. Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». Gesù, udito ciò, disse: «Questa malattia non è per la morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato»…  

Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro…Come Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa. Marta dunque disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; e anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Marta gli disse: «Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno»”. 

Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo». Detto questo, se ne andò, e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: «Il Maestro è qui, e ti chiama»…Quando Gesù la vide piangere, e vide piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, fremette nello spirito, si turbò e disse: «Dove l’avete deposto?» Essi gli dissero: «Signore, vieni a vedere!» Gesù pianse.

Perciò i Giudei dicevano: «Guarda come l’amava!» Gesù disse: «Togliete la pietra!» Marta, la sorella del morto, gli disse: «Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno». Gesù le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?» Tolsero dunque la pietra.

Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, ti ringrazio perché mi hai esaudito. 42 Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò ad alta voce: «Lazzaro, vieni fuori!» Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare» (Giovanni 11, 1-44).

Gesù come miracolo vivente

L’intera vita di Gesù è stata un miracolo di per sé, per merito del concepimento nel grembo verginale di Maria ad opera dello Spirito Santo, la redenzione del genere umano attraverso una predicazione rivoluzionaria, rafforzata da infiniti miracoli, la Passione e la Sua resurrezione che i teologi considerano in effetti un prodigio diverso da tutti gli altri.

In poche parole, Gesù rimane vivo per sempre con un corpo glorificato, mentre i morti rianimati ritornano alla loro vita di prima e sono comunque destinati a morire, non essendo immortali e tantomeno eterni perché non hanno la Sua natura divina, riconosciuta anche dall’apostolo Pietro:  “Tu sei il Cristo Il figlio del Dio vivente” (Matteo 16, 13-20).

Leggi anche

Articoli recenti